Due proposte di legge su trasparenza dei partiti e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, promossa da ACLI e Argomenti 2000 e sostenuta dall’Azione Cattolica Italiana. È in corso una raccolta firme nei vari comuni e ora anche on-line (tramite SPID o CIE).
Due proposte per sollecitare una cittadinanza attiva e responsabile. Per offrire informazioni, per favorire il confronto e valorizzare le relazioni a sostegno di una democrazia più partecipata e al servizio del bene comune.
a. La prima proposta di legge, denominata “Disposizioni sull’applicazione del metodo democratico e della trasparenza dei partiti politici e sul finanziamento pubblico diretto alla partecipazione politica”, ha l’obiettivo di garantire e rinforzare l’applicazione dei principi di democrazia e trasparenza all’interno dei partiti politici, su tutti i livelli territoriali: locale, regionale, nazionale ed europeo. I partiti cui è affidata la promozione della partecipazione politica dei cittadini e delle cittadine, debbono attuare il principio democratico rappresentando così le istanze provenienti dalla società, attraendo in tal modo i cittadini, e amministrando le risorse con trasparenza. Una maggiore trasparenza e fiducia può garantire un maggior coinvolgimento e una maggior partecipazione politica, soprattutto per quanto riguarda i giovani fino ai 35 anni, che nelle ultime elezioni politiche hanno fatto registrare il più alto tasso di astensionismo.
b. La seconda proposta di legge popolare, denominata “Misure in materia di partecipazione, istituzione delle Assemblee partecipative e modifiche agli istituti partecipativi”, individua alcuni principi generali in materia di partecipazione e prevede l’istituzione di assemblee partecipative a livello nazionale, regionale o locale. L’intento principale è quello di ridare importanza e centralità, nel processo decisionale democratico, alle formazioni sociali e alla cittadinanza attiva, coinvolgendo cittadini e cittadine nell’articolazione di proposte e relazioni verso le quali i decisori pubblici, a tutti i livelli, siano tenuti a prendere posizione. «In questo modo la partecipazione dei cittadini, anche attraverso una fase formativa garantita dalle assemblee partecipative, viene estesa ben al di là del solo momento del voto e viene potenziata proprio grazie alla possibilità di ricevere una formazione dedicata».