E chissà ancora quante altre bellissime immagini descriverebbero la nostra casa a Rota Imagna. Come tante tessere di un puzzle tutte colorate, di forme diverse, ma che insieme restituiscono l’immagine di una casa che per la nostra Associazione è sempre stata preziosa.
La mia prima volta a Rota Imagna risale a luglio del 1989 quanto partecipai come animatrice ad un campo scuola giovanissimi, per poi ritornarci nella settimana di Ferragosto del 1990 per il campo giovani. La casa era piena, pienissima, e mi ricordo che mi venne assegnata una stanza al piano terra della “allora” Casa Verde, che verde lo era realmente. Poi quel colore verde si perse con l’ultima ristrutturazione, mentre il nome è rimasto comunque sempre quello.
Fin dagli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, quando l’allora Presidenza diocesana decise di acquistarla dall’Opera Ritiri Minimi di Sedrina, la casa ha sempre avuto bisogno di interventi di ristrutturazione e manutenzione per poter svolgere appieno la sua funzione: casa per ospitare le esperienze associative, specialmente nel periodo estivo.L’intervento di ristrutturazione più importante risale al 1995 quando con la Presidenza di Dario Nicoli si decise che era opportuno, sia per ragioni di sicurezza sia per poter dare un futuro all’immobile, procedere con una ristrutturazione significativa. Questo investimento sulla casa da parte dell’Ac aveva un carattere fortemente pastorale, volendo assicurare non solo all’associazione ma alla Chiesa diocesana un luogo “vitale” in cui si potesse vivere un’esperienza di fraternità.
Fu proprio in quel periodo che si diede vita all’Associazione “Don Antonio Seghezzi” che fino ad oggi è stata la realtà giuridica attraverso la quale l’Azione Cattolica ha gestito la casa, utilizzata prevalentemente nel periodo estivo, anche se negli ultimi 8-10 anni si è cercato di valorizzarla e di promuoverla un po’ tutto l’anno.
Una casa come la nostra richiede tanta passione nella gestione e sappiamo quanti soci e socie hanno dedicato tempo prezioso per poter rendere accoglienti questi spazi: quando ho iniziato a frequentarla io c’era Vanni di Azzano S. Paolo, poi si sono succeduti per alcune estati Maddalena, per diversi anni Olga spesso accompagnata da sua figlia Giuliana e Assunta, Giuseppe e poi ancora Giacomo, Pietro fino ad arrivare a Beppe che ha dato alla casa una svolta, inaugurando la fase dell’autogestione e dando un’impronta quasi “professionale” alla gestione della stessa.
Tanti volti e voci familiari che hanno avuto un ruolo fondamentale per la nostra casa e per chi ci è passato.
Il covid del 2020 ha praticamente azzerato tutto: la morte di Beppe Fenili e il lockdown hanno evidenziato tutte quelle criticità che in tempi passati erano già emerse (utilizzo da parte dell’associazione ridotto a pochissimi giorni all’anno per i campi scuola ACR, MSAC e Adulti, impegno gestionale che richiede competenze sempre più qualificate, obblighi amministrativi, contabili e fiscali sempre maggiori) ponendoci di fronte a domande radicali e non più rimandabili.
Ciò nonostante, con l’estate del 2021 l’Associazione si è impegnata a mantenere la casa aperta per continuare l’accoglienza digruppi sia interni all’Associazione che esterni.
Non si può però nascondere che la gestione siastata sempre più difficoltosa e onerosa per l’Associazione. Per tale motivo il Consiglio di amministrazione dell’Associazione “Don Antonio Seghezzi” prima e il Consiglio Diocesano di AC poi, hanno approvato l’affidamento della gestione della casa a una realtà terza, rappresentata da “Turismo e impresa sociale” (vedi box).
Pensiamo che il modo migliore per valorizzare la casa Stella Mattutina sia di farla gestire a chi possiede conoscenze e competenze nel settore dell’ospitalità e che possa collaborare con le realtà del territorio per sviluppare un progetto di ospitalità che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista. Il desiderio è da una parte che questa gestione possa continuare a rendere la casa luogo accogliente e funzionale per esperienze preziose per molti gruppi ecclesiali e non, e dall’altra che l’Azione cattolica diocesana, sgravata dalla gestione diretta della casa, possa investire energie e risorse in altri ambiti della vita associativa.
Giovanna Galizzi
Turismo & Impresa Sociale è nata appositamente per aiutare gli Enti Religiosi nella gestione diretta, ristorazione compresa, delle loro strutture coinvolgendo la collettività locale e rispondendo a principi di utilità sociale. La forma giuridica di “impresa sociale” si è rivelata particolarmente adatta alle attività legate alla ricettività. Inoltre, interagendo con soggetti religiosi, Turismo & Impresa sociale opera nel rispetto e nell’accrescimento del bene comune.
Turismo & Impresa Sociale si occupa quindi di gestire diverse strutture adatte all’accoglienza di tutte le tipologie di gruppi – oratori, gruppi di movimenti religiosi, parrocchie, scuole, associazioni sportive, gruppi di persone diversamente abili e gruppi di giovani. Gestisce strutture in montagna, al mare e al lago, tutte facilmente raggiungibili dalle città più grandi del Nord Italia offrendo soggiorni convenienti in mezza pensione, pensione completa, autogestione o gestione mediata a seconda della struttura e del periodo richiesto.