Ci si rammarica per gli sguardi perduti e si fa tesoro di tutti quelli nuovi, sperando di poterli rivedere agli incontri successivi.
Siamo, e siamo stati, tutti studenti portatori di esperienze e competenze; al di là della tipologia di scuola che frequentiamo, portiamo ciò che abbiamo imparato per metterlo in discussione e tornare a casa sempre intellettualmente più ricchi di prima.
Anche all’interno della nostra equipe è avvenuto un cambiamento di sguardi.
Dalla fine dell’estate scorsa Lorenzo Orlandi e Marta Russo, storici componenti del nostro circolo, sono entrati a far parte dell’equipe, arricchendola della loro esperienza msacchina accumulata negli anni.
In seguito, Marta Beretta e Alessandro Riva hanno a loro volta iniziato a far parte del team, sono giovanissimi e sempre partecipi.
Alessandro è inoltre diventato il nostro nuovo referente legislativo, assumendosi l’onere e l’onore di tenerci aggiornati su tutte le ultime novità riguardanti il mondo della scuola (che ultimamente non son poche!).
Freschi d’equipe, l’incontro di febbraio è stato un vero e proprio processo all’alternanza scuola lavoro, ancora conosciuta con questo nome, che dovrebbe invece essere PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento).
Ci siamo divisi in accusa e difesa e, supportati da delle provocazioni derivanti da fatti di cronaca attuale, abbiamo processato l’alternanza davanti a un giudice, definendone i vantaggi e gli svantaggi.
Dalla messa in discussione del tema sono emersi molti punti critici che vanno al di là del sistema scolastico, come la carente cura per la sicurezza sul lavoro nel nostro paese.
Il tema dell’alternanza tocca tutti prima o poi, soprattutto nell’ultimo periodo, dopo aver appreso delle tragedie capitate a due studenti sul luogo di lavoro; tali episodi rendono qualcuno più timoroso nel mettere piede in una fabbrica e accendono gli animi di chi è detrattore dei PCTO.
Parecchi studenti ritengono questi percorsi inutili e lo motivano con particolari esperienze deludenti che hanno vissuto.
Nonostante ciò, all’interno del nostro dibattito è emerso che i PCTO non sono da condannare, bensì è necessario migliorare l’educazione alla sicurezza sul lavoro, rendendo i corsi specifici maggiormente efficaci e considerare i percorsi anche per la loro componente di orientamento, da considerare fondamentale nella scelta dell’università o dell’impiego futuri.
Quella dell’alternanza è una realtà ancora molto giovane nel nostro paese e pensiamo sia necessario lasciare che passi il tempo dovuto, affinché si possa imparare dai propri errori e rendere l’esperienza un vero e proprio strumento per rendere i nostri giovani competitivi a livello europeo e mondiale.
Negli altri paesi l’integrazione del mondo del lavoro nella scuola ha permesso di formare giovani più maturi e pronti alla praticità degli impieghi.
Data l’attenzione mediatica che hanno ricevuto i due fatti di cronaca che hanno coinvolto i giovani studenti e le conseguenti manifestazioni, confidiamo nel fatto che all’interno degli organi direzionali dello Stato saranno cominciate le procedure necessarie al miglioramento dei PCTO e della sicurezza sul lavoro.
Concludiamo con una buona notizia, perché il primo weekend di aprile saremo impegnati nei CIPS (Campi Interregionali per Studenti) che si terranno proprio nella nostra città.
È una grandissima opportunità quella di poter accogliere un centinaio di studenti provenienti dalla nostra provincia e quelle limitrofe.
Saremo impegnati in svariate attività tra incontri, workshop e dibattiti presso il Seminario Vescovile di Bergamo.
Proprio quando cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel che è questa pandemia, siamo pronti ad accogliere nuovi sguardi e a metterci in gioco nuovamente, stavolta a livello interregionale.
Monica Pasqualini